E non è colpa nostra. Secondo le fonti ufficiali è stato un fulmine a colpire il cavo che collega la linea dati di Bompensiere a Milena. Ecco spiegato il motivo della connessione alla banda larga assente. Problema facilmente risolvibile, appianabile. Ma non per Bompensiere.
In fondo cosa gliene frega alla Telecom di una trentina di abbonati che non possono controllarsi la posta, che non possono fare ricerche per la tesi di laurea, cercare ragazze su Facebook, di imprenditori che non riescono ad accedere alle gare d’appalto online o di giocatori che perdono qualche centinaia di migliaia di euro alla borsa. Niente. Assolutamente niente.
22 giorni, 528 ore, 31680 minuti di silenzio. Il modem mi indica che è tutto ok, la spia verde mi fissa di continuo quasi mi dicesse: “cazzo guardi?” Anche gli operatori che mi rispondono al telefono sembrano straniti: “A noi non risulta nessun problema. Ci dispiace. Guarda se hai collegato il cavo al pc”. (Traduzione: se sei un povero pirla cosa ci posso fare? Adesso non logorarmi più i maroni). Dopo queste risposte mi piacerebbe tanto prendere quel cavo e ispezionargli la valvola ileo-cecale.
E domani (forse) potrete leggere questo post.
E’ da anni che la banda larga è considerata un servizio essenziale e la telecom lo sa benissimo. Eppure dobbiamo sorbirci disservizi continui, velocità nettamente inferiori (più di 11 volte) a quelle stabilite nel contratto e dire pure grazie. Pagare, avere continui problemi e rendere grazie.
In tutta questa baraonda i politici locali dovrebbero, potrebbero fare molto di più.
Concetti come affidabilità, stabilità di servizio (sia telefonico che ADSL) sempre e in qualunque situazione sono pressoché sconosciuti. Soprattutto quando piove, quando nevica o quando un cane piscia sotto un traliccio del telefono.
Se pretendo un “adattamento della velocità di connessione” conforme alla bolletta pagata, non credo di esigere un qualcosa che non mi spetta. Non mi bastano 640 Kbps per vedermi un dannatissimo video su youtube. Mi tocca farlo caricare almeno fino a metà e sperare che il cursore non raggiunga la linea rossa di caricamento. E’ diventato quasi un gioco. Abbiamo pure aperto una bisca clandestina di scommesse per stabilire chi arriva per prima.
Nuovo importante impegno produttivo per Passworld: la società di produzione e distribuzione di Lorenzo Von Lorch, già impegnata in numerosi progetti internazionali, è coproduttrice del lungometraggio tratto da "IL DELFINO", bestseller di Sergio Bambarén che ha venduto milioni di copie in 37 paesi in tutto il mondo, rivelandosi uno dei maggiori successi librari dell'ultimo decennio - oltre 5 milioni di copie vendute solo in Italia e Germania. Prodotto da Dolphin Films, Passworld e ABS in associazione con DDG, il film, attualmente in fase di sviluppo, sarà un lungometraggio in animazione 3D realizzato con la tecnica CGI, con personaggi particolarmente curati nei minimi dettagli e ambientazioni marine molto realistiche. Un film per un pubblico di tutte le età, altamente spettacolare, con tutte le caratteristiche di qualità dei grandi blockbuster americani.
Nel corso della conferenza stampa che si è svolta il 12 marzo, a Lima, in Perù, è stato ufficializzato il primo accordo, stipulato con 20th Century Fox, per la distribuzione theatrical del film in tutti i paesi dell'America Latina dal 2009. Il lancio partirà a giorni, con oltre un anno di anticipo sull'uscita, con la proiezione del teaser di pre-produzione in abbinamento a titoli di grande richiamo.
Sergio Bambarén è impegnato in prima persona nel progetto per trasferire nell'animazione tutta la forza della storia, per preservare le emozioni nel passaggio dal racconto al film, e per seguire direttamente chi sviluppa i disegni e le animazioni in modo da rendere al meglio "l'anima profonda" di ciascun personaggio.
"La produzione de IL DELFINO rappresenta un momento importantissimo nello sviluppo di Passworld che, in questo modo, consolida il proprio impegno nella realizzazione di progetti sempre più impegnativi" - ha dichiarato Lorenzo Von Lorch, presente a Lima, alla conferenza stampa - "La notorietà del romanzo da cui è tratto, la qualità dell'animazione 3D che sarà realizzata, il coinvolgimento di Bambarén stesso, rendono questo film di estremo interesse per un pubblico internazionale, e in particolare per l'Italia, uno dei paesi dove il libro ha avuto maggiore successo arrivando alla 35ª edizione. Nel corso delle prossime settimane ci concentreremo nel cercare di definire un accordo di distribuzione per l'Italia su cui riponiamo grandi aspettative; subito dopo cominceremo a valutare le proposte per la distribuzione nel resto dei territori." (fonte: www.zabriskiepoint.net)
In anteprima il trailer il lingua spagnola...
La solennità del Corpus Domini (espressione latina che significa Corpo del Signore), più propriamente chiamata solennità del santissimo Corpo e Sangue di Cristo, è una delle principali solennità dell'anno liturgico della Chiesa cattolica. Si celebra il giovedì successivo alla solennità della Santissima Trinità.[1]
Rievoca, in una circostanza liturgica meno carica, la liturgia della Messa in Cena Domini del Giovedì Santo. (Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.) http://it.wikipedia.org/wiki/Corpus_Domini
Dopo molto tempo, sembrava che essa si fosse arresa ed il buco fosse sempre della stessa dimensione. Sembrava che la farfalla ormai avesse fatto tutto quello che poteva, e che non avesse più la possibilità di fare niente altro.
Allora l’uomo decise di aiutare la farfalla: prese un temperino ed aprì il bozzolo.
La farfalla uscì immediatamente. Però il suo corpo era piccolo e rattrappito e le sue ali erano poco sviluppate e si muovevano a stento.
L’uomo continuò ad osservare perché sperava che, da un momento all’altro, le ali della farfalla si aprissero e fossero capaci di sostenere il corpo, e che essa cominciasse a volare.
Non successe nulla! In quanto, la farfalla passò il resto della sua esistenza trascinandosi per terra con un corpo rattrappito e con le ali poco sviluppate.
Non fu mai capace di volare.
Ciò che quell’uomo, con il suo gesto di gentilezza e con l’intenzione di aiutare non capiva, era che passare per lo stretto buco del bozzolo era lo sforzo necessario affinché la farfalla potesse trasmettere il fluido del suo corpo alle sue ali, così che essa potesse volare. Era la forma con che Dio la faceva crescere e sviluppare.
A volte, lo sforzo è esattamente ciò di cui abbiamo bisogno nella nostra vita.
Se Dio ci permettesse di vivere la nostra esistenza senza incontrare nessun ostacolo, saremmo limitati. Non potremmo essere così forti come siamo. Non potremmo mai volare.
Chiesi la forza...e Dio mi ha dato le difficoltà per farmi forte.
Chiesi la sapienza...e Dio mi ha dato problemi da risolvere.
Chiesi la prosperità...e Dio mi ha dato cervello e muscoli per lavorare.
Chiesi di poter volare...e Dio mi ha dato ostacoli da superare.
Chiesi l’amore...e Dio mi ha dato persone con problemi da poter aiutare.
Chiesi favori...e Dio mi ha dato opportunità.
Non ho ricevuto niente di quello che chiesi. Però ho ricevuto tutto quello di cui avevo bisogno.
Lo so che sto trascurando un po' il blog, ma non è colpa mia, ve lo assicuro. Vorrei impiegare le poche ore libere per leggere, scrivere, giocare a calcio o cazzeggiare in santa pace. Ma non è possibile. Il tempo è tiranno e sfortunatamente non si può arrestare. Bisogna quindi correre, e pure molto velocemente, onde evitare che mi sfugga di mano.
Avevo centinai di argomenti da trattare: le elezioni europee, il caso Noemi, gli oltre 200 voti raccolti dall’Mpa a Bompensiere, il caso Kakà, l’evoluzione dei cassonetti Palermitani, ma tutti questi temi sono stati miserevolmente riposti dal mio ippocampo in un ripostiglio dell'encefalo.
Ma questo è un periodo così, un po’ incasinato. In fondo il mio amico Tonino ha ragione quando dice che viviamo in un mondo difficile: vita intensa, felicità a momenti e futuro incerto.
Adesso scusatemi ma devo ricominciare a correre.
Ieri sera prima di andare a mangiare pollo dallo zio Sem a Monreale, decido di fotografare l'evoluzione dell'accumulo dell'immondizia nel cassonetto:
Rientrando a casa, dopo la piacevole serata, la puzza per le strade risultava insopportabile e il rischio di incontrare topi affamati era esageratamente alto. Mentre mi accingevo a prendere le chiavi di casa per aprire il portone sento rumoreggiare proprio sopra la montagna di rifiuti. Circospetto mi giro notando una signora misteriosa che apre il balcone del primo piano e riesce ad appoggiare delicatamente il suo sacco nero sopra centinai di altri sacchi variopinti. Guardandola in volto mi ha fatto un pò pena. La povera donna avrà pensato: "domani riuscirò ad aprire il mio balconcino?".
Ore 00:15. Decido di abbracciare le tiepide lenzuola nella speranza di risvegliarmi senza sentire più l'odore nauseabondo proveniente dalle strade.
Ore 3:00. Un'esplosione interrompe il mio stato fisiologico di sospensione delle attività psichiche superiori e della iniziativa motoria. Stranamente mi gira la testa e le mie narici sono fortemente intasate. Mi accingo alla finestra e noto una strana luce. Fuoco e fiamme lambiscono il balcone della signora misteriosa che evita di aprirlo onde evitare di trasformarsi in una torcia umana.
Ore 3:30. Arrivano i pompieri quando c'è poco da spegnere. Le macchine che erano posteggiate vicino i cassonetti, ormai abbrustoliti, sono di uno spento color cenere.
Ore 3:41. Sigillo la mia stanzetta, ormai stracolma di fumo, e decido di appisolarmi sul divano, mentre tutto il quartiere è in preda ad isteria generale.
Ore 4:15. Nella stanza contigua, nonostante i botti, le luci, il fumo, la palazzina in preda al panico e qualche mio personalissimo vaffanculo alla vita ed al mondo tutto, c’è chi russa riproducendo la nona sinfonia di Beethoven.
Ore 4.27. La diossina, in sinergia con la spasmodica voglia di dormire, ha un effetto fortemente allucinogeno. Riesco a parlare con Gesù!
Ore 4.45. Nell’altra stanza si passa al valzer turco.
Ore 5.15. Anche la sveglia sembra animarsi. Inizia a parlarmi ricordandomi che tra meno di un’ora comincerà a rompermi i maroni. Maledicendo l’Amia, gli operatori ecologici, i politici ed i dirigenti arraffoni mi preparo ad affrontare una nuova e magnifica giornata universitaria.
(*) Per i non siciliani: L'IMMONDIZIA HA VINTO